FRANCO PIVA, RECENSIONI

CORRIERE LOMBARDO, 29-30 nov. 1962

…Sotto la direzione precisa ed efficace di Franco Piva…

L’ITALIA, 30 nov. 1962

…al loro diligente e bravissimo direttore il pubblico ha tributato accoglienze calorissime…

L’OSSERVATORE ROMANO, 15 apr. 1964

…Vigili, pronti ed affiatatissimi, guidati da Franco Piva, che mantiene sempre bilanciato un miracoloso gioco d’equilibrio intessuto di sfumature delicatissime…applausi scroscianti.

L’ITALIA, 26 genn. 1965

…Gran parte del merito va senza dubbio al maestro Piva, alla cui opera di ricerca e di studio si deve inoltre la riscoperta e la rivalutazione delle opere. Meritatissimi dunque gli applausi del pubblico che gremiva la sala.

IL RESTO DEL CARLINO, 1 ag. 1965

…L’artefice dell’elevato grado di preparazione è stato il direttore del complesso Franco Piva. Egli, anche ieri sera, è stato la causa prima del successo, ha tenuto in pugno l’esecuzione in ogni istante, conferendo due grandi pregi: chiarezza e precisione…

IL GAZZETTINO, 1 ag. 1965

…Tutto è parso mirabilmente filtrato e storicamente ambientato in queste esecuzioni, dall’intensa e incalzante coloritura espressiva alla compatta e perfetta fusione di suono…Il merito è senza dubbio del fervore e della preparazione di Franco Piva…

IL GIORNALE DI VICENZA, 15 genn. 1966

…Merito soprattutto del provetto direttore Franco Piva…Successo caloroso.

IL PICCOLO, 15 apr. 1966

…Evidente la competenza e l’equilibrio del maestro Franco Piva…

RADIO TRIESTE, 15 apr. 1966

…soprattutto per la provveduta preparazione del maestro Franco Piva, cha ha meritatamente condiviso il successo della manifestazioneTAGBLATT, 28 luglio 1966

Rimarrà nel ricordo una delle più notevoli ed importanti serate musicali…

IL RESTO DEL CARLINO, 9 ag. 1966

…Si preparano con una pertinenza tecnica e stilistica ineccepibile. Sotto la guida del loro intelligente direttore Franco Piva, hanno conseguito il più lusinghiero successo in un difficile ed impervio programma…Si sono impegnati al limite delle possibilità rivelando tutte le qualità di suono, di inflessioni, di intonazione e di omogenea forza ritmica.

IL GAZZETTINO, 12 dic. 1966

…Il direttore Franco Piva ha ben meritato gli scroscianti applausi…

IL CORRIERE DELLA SERA, 15 genn. 1967

…svolgendo in modo egregio il filo purissimo del discorso…Gli esecutori hanno meritato pienamente gli applausi del pubblico…Il bel programma, venato di intensa spiritualità e di gioconde aperture, ha trovato in Piva e nei suoi collaboratori interpreti di notevole rigore…Vivo il successo.

L’ECO DI BERGAMO, 16 genn. 1967

…A tutto il Complesso sono giunti…applausi validissimi e meritati; aggiungiamo una segnalazione per il maestro Piva, fine ed oculato concertatore…

IL GIORNALE DI BERGAMO, 16 genn. 1967

…Li dirige Franco Piva, un accurato, misuratissimo direttore…E qui intendiamo sottolineare soprattutto…l’interpretazione raffinata e l’esecuzione accuratissima…Vere ovazioni li hanno seguiti…

L’ARENA, 26 apr. 1967

…Un complesso che merita ogni elogio…Il pubblico ha accolto tutti gli interpreti con calorosi applausi; particolari consensi ha ricevuto il direttore del complesso Franco Piva.

SLOVENSKA HUDBA, luglio 1967

…il Maestro Franco Piva…la sua straordinaria musicalità e il suo senso stilistico così equilibrato…

VECERNIK, 4 maggio 1967

…competenza assoluta nell’interpretare Monteverdi…col bravissimo Piva…

IL MONDO DELLA MUSICA, luglio-agosto 1967

…diretto dal Maestro Franco Piva, ha ottenuto un clamoroso successo…

IL DALMACIJA, 28 ag. 1967

…Sotto la direzione di Franco Piva, questo complesso specializzato ha realizzato il programma in un modo delicato e elaborato, stilisticamente molto chiaro…

IL GAZZETTINO, 25 sett. 1967

…Determinante l’opera di Franco Piva che con la sua approfondita preparazione e le sue capacità musicali ha saputo concertare e portare a un alto livello il suo complesso da camera…Applausi intensi e unanimi.

L’OSSERVATORE ROMANO, 14 dic. 1967

La forza d’urto e il carattere di giovinezza della poesia di Federico Garcia Lorca si avvertono chiaramente anche nei recenti madrigali di Franco Piva…L’attento uditorio, che gremiva l’aula, ha subìto il fascino della musica del Piva…e ne ha avvertito i nobili accenti interiori…L’ardore del poeta e le sue spontanee suggestioni estetiche hanno trovato nel musicista un commosso trasfiguratore. Tinte, quelle volute dal Piva, ora audaci e ora sommessamente devote; ora ombrate (non però disturbate!) di antico accademismo e ora invece libere nello spazio dei suoni e lampeggianti e ricche di palpitanti risorse espressive…

IL RESTO DEL CARLINO, 21 marzo 1968

…in “Tarde”, il più arduo anche per la densa tecnica contrappuntistica usata dall’autore, si è avvertita un’atmosfera volutamente vaga e indefinita e resa trasparente dai colori ottenuti…; si alternano episodi molto contrastanti in senso ritmico, timbrico e armonico e tale contrasto determina una tensione di notevole interesse;…è stata espressa musicalmente tutta la violenza espressiva del testo lorchiano. Il folto pubblico ha calorosamente applaudito in particolare il m.° Piva…

L’ECO DELLA RIVIERA, 12 genn. 1969

…Il maestro Franco Piva ha concertato e diretto il programma con la nota valentia…

IL CORRIERE DELLA SERA, 19 genn. 1969

…Specializzato nell’esecuzione di musiche concertanti e diretto egregiamente dallo stesso Piva…, il complesso ha mostrato di funzionare a dovere…Nutriti applausi.

IL TELEGRAFO, 2 febbr. 1969

Fra i concerti più interessanti presentati ultimamente…vi è quello tenuto dall’Orchestra da camera “B. Galuppi”…Ottimo il maestro Franco Piva, direttore energico ed elegante, perfettamente indicato per questo genere di musiche.

L’OSSERVATORE ROMANO, 15 febb. 1969

…un eccellente musicista e musicologo – il Maestro Franco Piva – il quale lo dirige con grande sicurezza, morbidezza di gesto e soprattutto con notevolissima entusiastica sensibilità…

Le composizioni di Galuppi, esemplarmente trascritte e rivedute dallo stesso Piva, sono due autentici gioielli…; il complesso le ha eseguite con grande morbidezza, agilità, freschezza ed euntusiasmo…Grande successo di pubblico; molti applausi al direttore, ai cantanti e all’orchestra.

TOURNEE IN FRANCIA (1969)

…Une soirée très réussie qui a plu énormément..

…Une musique franche, virile, très agréable à écouter, que l’ensemble, sous la direction de Franco Piva, exécuta avec une grande homogénéité…un ensemble dirigé avec sureté…

…Les musiciens placés sous la baguette de Franco Piva…Grace à eux, grace à toute l’orchestre, le miracle fut accompli une fois de plus. Venise revécut sur une scène, dans une exquise évocation de sa beauté.

…l’orchestre en rendit avec une sensibilité contenue tout le ferveur mystique, recevant une audience recueille d’une rare qualité…

Le concert donné le vendredi 6 novembre au Théatre municipal comptera parmi le meilleurs qui aient été offerts…Cette orchestre de chambre, que dirige avec autant d’autorité que de discretion le maestro Franco Piva, a tenu les promesses que nous avions faites…

Pour s’en convincre il n’y avait qu’à écouter les applaudissements frénétiques…Toute la salle résonna aux echos merveilleux de l’orchestre de chambre de Venire, placé sous la direction de Franco Piva…

…Il faut dire que mercredi soir le concert étai d’une rare qualité…

GIORNALE DI BERGAMO, 27 apr. 1969

Un concerto davvero pregevole,…un’esperienza musicale preziosa e altamente formativa. Tale, in effetti, è da considerarsi la manifestazione…animata dal giovane musicista e studioso Franco Piva, che, a capo di un’orchestra…splendidamente educata e ben diretta, ha presentato pagine di Galuppi, Haydn e Pergolesi. Il segno della cultura e dell’approfondimento tecnico ha costantemente arricchito tutto il programma di presenze spirituali e musicali raramente avvertibili in concerti del genere. L’orchestra…si è fatta apprezzare per la straordinaria duttilità imposta da Piva…un concerto bellissimo…La non comune intelligenza del maestro Piva è garanzia di serietà filologica e di rare esperienze d’ascolto. Applausi convintissimi.

L’ECO DI BERGAMO, 27 apr. 1969

…Non poteva essereci una più brillante e competente conclusione di stagione…Protagonisti il giovane maestro Franco Piva con…l’orchestra da Camera “B. Galuppi” e un programma di estremo interesse e splendidamente articolato…Questo complesso di Franco Piva suona con una disinvoltura, una pulizia, un calore interpretativo assolutamente ammirevoli…

IL GAZZETTINO, 17 maggio 1969

…Particolare interesse ha destato nel pubblico la esecuzione dello “Stabat” di Franco Piva…Lo “Stabat” è interpretato in un clima di accorato raccoglimento dal quale, come un polittico del ‘300, emerge un canto doloroso che pare fissarsi, per contrasto, sullo sfondo delle sonorità strumentali, un inno di penetrante intensità, reso ancor più significativo dai frequenti silenzi. La semplicità degli accenti e la contenuta espressività creano un senso di drammatico immobilismo che ben si addice al testo poetico…

L’OSSERVATORE ROMANO, 18 maggio 1969

Sotto la direzione versatile del bravissimo Maestro Franco Piva…seguiva…uno “Stabat” dello stesso Piva: una composizione meritevole di ogni attenzione e che potrebbe essere validissima rappresentante della musica contemporanea italiana in manifestazioni internazionali di confronto con altre scuole e correnti…Franco Piva ha trovato il giusto equilibrio tra voci e strumenti in una armonia ricca e nello stesso tempo asciutta, in un’atmosfera aderente al testo ma senza romanticismo e il pubblico ha ricompensato il bravissimo compositore con fitti e calorosissimi applausi…

IL GAZZETTINO, 18 maggio 1969

…Un grandissimo successo ha riportato lo Stabat dello stesso M.° Franco Piva per i suoi accenti altamente drammatici e suggestivi.

LA STAMPA, 17 dic. 1969

…Noto come direttore e trascrittore di musiche antiche, il Piva si è fatto ora conoscere come autore di uno Stabat…, eseguito ieri assai bene…: ci è parso che il meglio del lavoro sia nel trattamento sbrigativo ed efficace delle voci, all’inizio con un “parlato” che si mescola al canto spiegato di tenore e soprano, nel finale con un discorso che si assottiglia poco per volta lasciando spenzolare le singole voci come monconi…

IL MESSAGGERO, 4 dic. 1970

…Il successo è stato decretato dal numeroso e appassionato pubblico. Questo pubblico entusiasta ha acclamato diverse volte il giovane maestro Franco Piva…

IL CORRIERE DI NOVARA, 10 apr. 1971

…Un concerto che difficilmente sarà dato dimenticare;…il nostro pubblico, totalmente soggiogato dall’atmosfera di commossa intensa poesia…La pregevole concertazione e direzione di Franco Piva nella eleganza dei particolari e negli effetti reca i segni delle preziosità proprie della raffinata civiltà veneta.

IL GAZZETTINO, 29 maggio 1971

…due composizioni dello stesso Piva “episodi” e “frammenti”…muovono piuttosto da quella che si può considerare la punta più avanzata della tecnica seriale…Musica di rottura, dunque, quella del Piva, anche se risale a dieci anni fa. E musica difficile e “traumatizzante”…Nel primo pezzo, “Episodi”, è portato alle estreme conseguenze lo sforzo verso l’astrazione che postula l’uso del frammento come cellula viva e palpitante di intenso lirismo. Il discorso musicale si polverizza nelle pause, nei mutamenti di tempo, nei contrasti dinamici. Pure non si tratta di frammentarietà: proprio dall’isolamento della singola struttura nasce la sostanza poetica…Nel secondo pezzo, “Frammenti”, le formule tematiche appaiono ulteriormente semplificate; quasi scarnite da un approfondimento timbrico che pare rivendicare ogni possibile carica espressiva…

MAGYARSZO, 16 febbr. 1972

…Non è un’occasione di tutti i giorni per gli amanti della musica di poter sentire l’esecuzione di una serie di eccellenti opere musicali in una presentazione competente, che è stata assicurata dalla riconosciuta esperienza dell’arte di Franco Piva, della sua preparazione storica, della sua profonda conoscenza dello stile della musica italiana e dell’antica musica veneziana…

IL GAZZETTINO, 16 sett. 1972

…Franco Piva che si può considerare uno specialista di questo genere di esecuzioni ha brillantemente condotto l’orchestra jugoslava con la sua preparazione e la compostezza e autorità del gestire, riuscendo ad ottenere delle smaglianti sonorità…Tutto…ci sembra avvincente. La condotta delle parti, il mirabile equilibrio del suono, la vivacità del dialogo e soprattutto la costante ricerca del colore e della sfumatura dinamica…Il pubblico è stato conquistato da queste interpretazioni tanto “tese”, perfettamente ambientate…Chiesa affollata, pubblico entusiasta e prodigo di applausi.

L’UNITA’, 14 ag. 1973

…Ancora per “Arché”, va notato l’incisivo intervento della musica di Piva, che utilizza, tra l’altro, raffinate elaborazioni di elementi del ‘900 o comunque basati sull’armonia classica accanto a brani elettronici mentre una parte notevole dell’impianto sonoro è dodecafonica: in quest’ultima assume un ruolo importante un accordo a dodici suoni da cui si diparte un canone a dodici parti reali…

NOVEDADES, Città del Messico, 4 sett. 1973

…Non riteniamo opportuno riferirvi delle interpretazioni che precedettero…non perché manchi di interesse il farlo, ma semplicemente perché l’opera di Franco Piva desta attrativa sufficiente per concentrarsi solo su di essa…Questa opera di Piva è stata una autentica rivelazione sonora…produce in chi l’ascolta momenti di profonda costernazione. Le frasi interrotte si allargano a volte a un punto tale che danno la sensazione di star ascoltando la vibrazione stessa del cosmo, subito dopo, per mezzo di un brusco arpeggio, di giungere alla realtà del suolo che calpestiamo e di darci la realtà dell’ambiente in cui l’uomo vive in questi momenti. Se si dovesse dare a quest’opera un punto di riferimento letterario, forse la collocheremmo nel terreno in cui si sviluppano le opere di Jonesco e, scegliendo la pittura per porla in un filone, saremmo portati a porla nel momento in cui sorse il periodo azzurro di Pablo Picasso…

NEUE ZEITSCHRIFT FUR MUSIK, nov. 1973

…sotto la direzione di Franco Piva ha dimostrato conoscenza stilistica e sapienza…Un’impressione di particolare forza ha lasciato la esecuzione piena di tensione del “Combattimento di Tancredi e Clorinda”…Nella concezione altamente drammatica di Piva…

L’ECO DI BERGAMO, 30 sett. 1974

…Riuscitissimo avvio alla quarta edizione dei concerti di musica barocca…ne è stato ospite il complesso diretto dal maestro Franco Piva. Si tratta di quegli organici musicali d’oggi, che impostano la propria preparazione anzitutto su rigorosi studi filologici, quasi prima ancora che sull’impegno dell’esecuzione che, quando segue, poggia su basi culturali assolutamente incrollabili. E’ il caso di questo complesso, che ha presentato un suggestivo accostamento fra il secentismo sacro germanico e quello italiano…un incontro quanto mai pregevole per l’interpretazione non meno che per l’esecuzione. L’impegno degli strumenti…è stato affiancato in misura esemplare da un sapiente e mai rotto equilibrio di impasti delle voci soliste…Applausi fervidi e scroscianti al direttore ed agli esecutori.

IL GAZZETTINO, 8 genn. 1975

…Franco Piva ha dimostrato la sua maturità di artista colto e sensibile, curando la fusione dell’insieme e approfondendo quelle intenzioni dinamiche e quegli effetti tipicamente mozartiani…Ottimo successo…e tanti calorosi applausi.

DIE SUDSCHWEIZ, 31 luglio 1976

…Dedicando un intero programma al “prete rosso” ha così onorato un grande figlio di quella città ma ancora di più lo ha fatto attraverso l’alta qualità della esecuzione delle sue opere. Già nel primo concerto Franco Piva mise pienamente in luce il fascino dello stile veneziano. Come egli iniziò con la serena fuga in minore, come lasciò correre i vivaci giochi attraverso tutte le voci, come nell’Adagio evidenzia…la solenne melodia…, come egli infine realizza il ritmo eccitato dell’ultimo movimento…, tutto ciò è segno della migliore conoscenza della musica da camera.

IL RESTO DEL CARLINO, 28 apr. 1976

…La serata si presentava particolarmente interessante segnando l’occasione di poter assistere alla prova di artisti scelti, estremamente preparati…e di un direttore, il maestro Franco Piva, impegnato alla totale espressione di autori a lui congeniali…I concerti di Galuppi tradotti con grande verve e robustezza di accenti…Le ricchezze timbriche inconfondibili di Vivaldi sono state pienamente esaltate…è prevalso l’intento del direttore di fare dell’orchestra una sorgente di voci ora vibranti e concitate ora affabili e nostalgiche senza tuttavia venisse meno una rigorosa compattezza …

IL GAZZETTINO, 29 apr. 1976

…L’ambiente ha creato le premesse…Al resto ha pensato Franco Piva, portando avanti un discorso convincente e pienamente congeniale…un Piva in gran forma, tutto teso e vibrante di gioiosa comunicativa, attentissimo a cogliere dai testi speciali sottintesi e delicati fraseggi con i quali costruire una interpretazione versatile e di ampio respiro…Pubblico scelto e attentissimo. Applausi calorosi e prolungati.

DIE SUDSCHWEIZ, 22 luglio 1976

…cominciò con una tarda opera di Mozart…che sotto la direzione stimolante e intensa di Franco Piva mostrò la sua livida grandezza…Gli ultimi suoni del concerto furono quelli della Sinfonia “Merkur” di Haydn. Il modo in cui ogni gesto musicale trova il suo posto e richiama il successivo, come la frase viene lumeggiata con essenzialità e preziosità…fu messo in bella evidenza dalla agile direzione di Franco Piva.

IL GAZZETTINO, 25 maggio 1976

…sottola precisa e vitale direzione di Franco Piva…

IL GAZZETTINO, 7 ag. 1976

…diretta in maniera sicura e spigliata dal maestro Franco Piva…Calorosissimi e sentiti gli applausi che hanno accomunato direttore, solisti e i componenti di quest’orchestra da camera di Venezia…

LA PROVINCIA, 5 ott. 1976

…Finezza, grazia, signorilità sono le qualità emerse dall’esecuzione che il maestro Piva ha ottenuto…

IL GAZZETTINO, 5 maggio 1978

…”Il mondo alla roversa”…una apertura di stagione…a dir poco memorabile…uno spettacolo che costituisce una tappa fondamentale nella storia dell’interpretazione dell’operismo settecentesco.

L’ECO DI PADOVA, 5 maggio 1978

Un grande spettacolo è apparso “Il mondo alla roversa” di Galuppi…l’accurata revisione di Franco Piva ci ha ridonato tutto lo splendore poetico-musicale di questo lavoro…

ILRESTO DEL CARLINO, 5 maggio 1978

Si deve a Franco Piva, studioso di Galuppi da lunghi anni, il recupero, la trascrizione e la direzione del “Mondo alla roversa” andato in scena l’altra sera…L’esecuzione di Franco Piva ha rivelato una serietà d’impianto e un desiderio di chiarezza encomiabili…Successo davvero entusiasmante…

AVANTI, 29 nov. 1979

Ancor viva la memoria della splendida edizione del “Mondo alla roversa” questa del “Mondo della luna” non è stata inferiore…Piva ne ha apprestato una revisione musicale quanto più vicina all’originale…dandone poi anche, come direttore, un’interpretazione precisa, specialmente attenta a sottolineare ogni indugio espressivo della partitura.

IL MATTINO, 24 settembre 1982

In un raffinato equilibrio di voci e di strumenti “Adamo” di Galuppi si svolge come un meraviglioso plastico…Dirigeva Franco Piva…che da anni lavora alacremente al recupero delle pagine migliori dell’artista settecentesco e che personalmente ha curato la veste filologica dell’oratorio e la realizzazione del basso continuo….l’orchestra con perfetta fusione, grazie anche alla cura impressa da Franco Piva, è riuscita a mettere in evidenza la bellezza di una pagina importante…

LA NAZIONE, 25 giugno 1983

…chiarezza di visione interpretativa anche nella concertazione di Piva che ha richiesto ai suoi solisti una sonorità polposa, una vasta gamma di emissioni e una misura razionale ed equilibrata…

IL RESTO DEL CARLINO, 10 ag. 1984

…”Il Ballo delle Ingrate” di Monteverdi nella rielaborazione di Franco Piva…uno spettacolo di gran classe…

IL CORRIERE DELL’UMBRIA, 7 sett. 1984

“Il ballo delle Ingrate” (direzione di Franco Piva, regia di Gabbris Ferrari) non solo è stato da tutti apprezzato, ma ha riscosso unanimi, ammirati consensi, tanto da essere considerato uno dei migliori spettacoli visti in senso assoluto nella nostra città…

LA REPUBBLICA, 1 ott. 1985

Buona e piena di entusiasmo la giovane orchestra (newyorkese come il coro) che in “Orfeo” è stata diretta con sensibilità e precisione da Franco Piva.

L’UNITA’, 2 ott. 1985

“Orfeo ed Euridice” di Gluck, eseguito al Teatro Nuovo – ben diretto da Franco Piva – …

LA NAZIONE, 2 ott. 1985

L’ “Orfeo” che abbiamo ascoltato al Teatro Nuovo aveva tutte le carte in regola per essere un grande spettacolo…L’orchestra, composta da giovani professionisti americani, rispondeva…ai richiami direttoriali di Franco Piva. Il concertatore…intendeva conferire alla partitura gluckiana la levigateza di un’opera cameristica, usando spesso in orchestra un concertino di solisti e proponendo una condotta vocale composta, levigata e tranquilla. Vero esperto della musica del settecento italiano Piva non ha mancato di cogliere anche alcune raffinatezze…

AVANTI, 9 sett. 1986

Un’operazione teatrale singolare…sicuramente nuova…Vedere sullo stesso palcoscenico convivere e intrecciarsi una danzatrice (Elsa Piperno), mimi, marionette, una cantante lirica (Katia Ricciarelli) seguendo percorsi diversi ma all’interno di uno spazio comune, è un avvenimento piuttosto raro…Il risultato è uno spettacolo compatto, fluido, di grande raffinatezza, dove il trascolorare di un momento di danza nel canto e nel gioco delle marionette è di grande fascino. Il merito va indubbiamente al lavoro del regista Gabbris Ferrari e del musicista Franco Piva ideatore dello spettacolo.

IL RESTO DEL CARLINO, 20 dic. 1987

L’edizione…era condotta da uno specialista galuppiano come Franco Piva…bisogna affermare che i risultati sono stati più che lodevoli…la pertinente ed espressiva direzione musicale dello stesso Piva…

LA REPUBBLICA, 24 dic. 1987

…Franco Piva…senza torcere una nota all’originale è intervenuto con gusto e discrezione, ravvivando il tessuto monocromatico e qualche volta alleggerendolo e gonfiandolo ove occorra con raddoppi…Il monoblocco orchestrale si scompone così in organici diversi e quindi in diversi pesi: a tutto vantaggio dell’espressione. Franco Piva, filologo dello spirito quando è revisore, come direttore è filologo della lettera…L’esecuzione, ammirevole…

1988-1997 : lungo soggiorno di lavoro in America Latina (orchestre da camera e sinfoniche della Colombia, dell’Ecuador e della Bolivia) e in Romania (orchestra da camera della Radiotelevisione, orchestre sinfoniche di Cluj, Bacau e Craiova).

CD CLASSICA, marzo 1999

…Il gruppo Intermusica Ensemble è infine la vera sorpresa: una compagine di strumentisti moderni che ha assimilato il corretto stile esecutivo…Ottima la conduzione di Franco Piva che sa collegare l’intera compagine con ispirato equilibrio e felice scelta nello stacco dei tempi.

ORPHEUS OPER INTERNATIONAL, maggio 1999

…Was die interpretation angeht, so darf sich Herr Bongiovanni die Aufnahme getrost ins goldene Regal…Zumindest ist Franco Piva ein kleiner Zauberer am Pult; seit Eric Hull habe ich keine Dirigenten gehort, der es vermag, insierende settecento-Farbe zu verleihen. Das ist durchaus ein Aha-Erlebnis – eine andere, noch immer zu wenig beachtete Form blutvoller Italianità…

GRAMOPHONE, Londra

…but Galuppi’s score is graceful and lively and is admirably presented here by its conductor and editor, Franco Piva. The singers are adequate, the players stylish…

L’OPERA, febbr. 2000

…Direttore dell’Intermusica Ensemble, Franco Piva è l’instancabile concertatore…: la comicità non eccede, nella sua concezione, e a regnare sovrana è la consueta, placida, classica eleganza, che nella fattispecie sembra collegare Venezia molto più a Vienna che a Napoli.

OPERA ACTUAL

…Franco Piva dirige el Intermusica Ensemble con pulso seguro, sentido del equilibrio y propiedad estilistica…

DONIZETTI SOCIETY, newsletter 82, febbr. 2001

…For one thing it sounds like a Donizettian opera comica from beginning to end, lovely music, engaging idiomatic singing under the baton of a conductor (Franco Piva) who knows perfectly how such a farcical offering should be paced. The music has a style, a flavour, a delivery yhat is authentic. A real joy I don’t really know much of the final effect is due to the Bergamasc, or to Maestro Piva (the revisore), but it is perfectly convincing…In such a version only, I feel, the opera lives again…

CD CLASSICA, giugno 2001

…Ora Il filosofo di campagna giunge in CD per la prima volta nella versione integrale in tre atti nella revisione e direzione musicale di Franco Piva alla guida dell’Intermusica Ensemble…L’atmosfera delicata, talora quasi da commedia patetico-sentimentale…è resa molto bene in quest’edizione che si avvale di voci giovani e leggere…nei tempi ben scanditi e nella concertazione curata.

AMADEUS, giugno 2001

E’ questa la prima incisione della versione integrale del Filosofo di campagna…Il lavoro è eseguito con gusto, grazia e l’adeguata ironia…

L’OPERA, giugno 2001

…A dirimere le brillantezze della tipica commedia musicale (Donizetti) è Franco Piva, attento comunque anche alle sfumature serie…; e a cantare è uno stuolo di artisti cui non mancano spirito né musicalità…

AMADEUS, giugno 2001

C’è ancora da scoprire un lavoro di Gaetano Donizetti? Pare di sì, e lo provano Franco Piva e Michelangelo Zurletti ricostruendo una farsa semiscomparsa…ridando vita alla commediola, gustosa nel ricalco rossiniano e nella parodia dell’arcadia romanticheggiante. Con un’esecuzione adeguata, ripresa dal Teatro di Rovigo.

CD CLASSICA, giugno 2001

…questa versione della Romanziera scorre con credibilità e si lascia apprezzare per la vivacità dell’azione e per la piacevolezza delle parti musicali…Dirige con brio e misura Franco Piva, artefice assieme a Michele Placido (nelle vesti di regista) di questo recupero…

OPERA INTERNATIONAL, ott. 2001

…La partition, composèe avec beaucoup de soin,..est défendue par une équipe de solistes brillants et parfaitement à leur place…emportès par la baguette pleine de vivacité de Franco Piva et la mise en scène de Michele Placido…

IL GIORNALE DELL’UMBRIA, 22 sett. 2002

…E’ stato lo stesso curatore della trascrizione, Franco Piva, musicista esperto nel repertorio settecentesco, a concertare e dirigere i giovani strumentisti dell’O.T.Li.S….Gli allestimenti vengono affidati, come consuetudine, alle sapienti cure di direttori e metteurs en scene di chiara fama, quali appunto Piva e Gregoretti…

ITALIA OGGI, 28 sett. 2002

…Di grandissimo livello quella…sfoderata al Caio Melisso e guidata con perizia da Franco Piva…Nel complesso un gioiello che merita di essere portato in giro…

ORPHEUS, maggio-giugno 2005

…L’orchestra e il Coro sono quelli della Città di Adria, sapientemente diretti dal M.° Franco Piva il quale con il giusto brio, dinamismo e raffinatezza timbrica ridà finalmente vita a questa piacevole partitura del maestro bergamasco.

ORFEO, maggio 2005

…L’Intermusica Ensemble diretto da Franco Piva offre un accompagnamento dettagliato e professionalmente barocco…(inutile dire che il Maestro Piva merita tutta la nostra gratitudine)…

Il Maestro Franco Piva e il Laboratorio delle arti

Il  Maestro Franco Piva è anche uno scopritore di importanti  pagine musicali che l’usura del tempo  ha dimenticato e fatto dimenticare :  I frammenti dell’Ernani di Vincenzo Bellini, le Cantate di Giovanni Paisiello  Tirsi a Fille, La Scusa, Fille a Tirsi, e tante altre importanti composizioni. E’quindi uno scopritore di antiche e preziose perle dimenticate , che riacquistano una nuova luce nelle sue equilibrate  revisioni strumentali; l’accostamento alle partiture ora barocche, ora classiche, ora del primo Ottocento  nutre la sua  propria scrittura  di compositore del XX ° e del XXI° secolo.  Solo un esempio: la composizione  per archi  Ricercare a  dieci op. 65 nella sua  apparente dissonanza  cela una profonda struttura polifonica, che richiama la complessità di Bach.  Piva è comunque un neo-classico, nella sua accezione tutta novecentesca: il moderno che nei linguaggi odierni e contemporanei  ricerca  e rilegge  l’armonia e l’equilibrio dei classici .:

In questo senso  va notata l’iniziativa Risonanze e riflessi , in cui  le note musicali si uniscono alle note di colore. Le già citate cantate di Paisiello, noto esponente della scuola napoletana,  eseguite  dall’Intermusica Ensemble  ed eseguite dal soprano  Patrizia  Cigna,   sono infatti associate  a tre diverse  pittrici:  l’intensa e materica Elfrida Gubbini, la futurista  e cinetica Paola Tettamanti  e infine l’informale e cromatica Laura Ruffinelli.  L’intensità di sentimenti  struggenti  rivive ora nelle cromie  cariche di quel significato sdoganato e liberato dalla  forma (Tettamanti e Ruffinelli), ora nelle incisioni essenziali realizzate sulla tavola rarefatta (Gubbini). Da qui la definizione di Laboratorio delle arti, un laboratorio ove  tutte le arti confluiscono a realizzare   tutte le parole  del composito  e universale linguaggio dell’ Arte.

Un’altra notazione va fatta al lavoro  Risonanze e riflessi:  interventi pittorici di Barbara Novelli   (Madrigale per archi op. 64);  di Vincenzo Rosati ( Ricercare a dieci op. 65); di Maria Teresa Romitelli  (Ultimo Tempo op.7; Recitativo e arioso op.10); di Cristina Marchionni  ( O sensazione amata op. 29). Il linguaggio frantumato e drammatico  del Piva ben descrive la Sarajevo distrutta dalla guerra ( Barbara Novelli); quasi uno strutturato madrigale cinquecentesco  e  al tempo stesso una preghiera laica che implora pace e pietà tra reliquie e scheletri bellici. La complessa stratificazione polifonica degli archi va a cercare e “ ricercare” ciò che cela l’inquieta e nera matericità del Rosati tra chiodi, fili spinati e relitti industriali. Il pianoforte diventa analitico e scopre nel dettaglio i simboli spirituali della Romitelli: una metafora dell’anima immersa nel grande dramma del Sacro. Interessante in queste composizioni pianistiche del Piva è la corda pizzicata direttamente, e non dai tasti del pianoforte. Un’ultima osservazione riguarda invece  la Cantata per soprano O sensazione amata, ove il sentire e l’amare vengono vissuti “a pelle” dalle donne  della Marchionni, la quale  ne  coglie la maternità ancestrale e primordiale.

Ricercare a dieci, Madrigale per archi, Recitativo e Arioso: sono tutti titoli che rimandano  alla musica antica e allo sperimentare barocco; uno sperimentare che  nel caso di Piva  è anche aperto al nuovo e a proprie produzioni. Oltre a quelle sopra citate, va esplicitata anche l’Azione teatrale  Op. 92 Eco e Narciso. La poesia di Elisa Cappelli, incisiva e mitica, ben si coniuga  nella sintesi organica e personalizzata  che il Piva opera nelle  proprie musiche aderenti e al libretto teatrale e all’accaduto scenico.

Sandro Costanzi.

IL RESTO DEL CARLINO, 27 MARZO 2007

“Concerti a quattro” del ‘Buranello’ diretti da Piva

…l’esecuzione diretta da Franco Piva, che ne ha curato anche la revisione, alla testa dell’Ensemble Instrumental de Grenoble e dell’Orchestra da camera ‘Janacek’ di Ostrava.

Una direzione piena di immaginazione e fantasia, che punta a gustosi effetti timbrici e anche a oasi di grande tenerezza e delicatezza, nei movimenti intermedi, senza mai forzare i tempi estremi. A riproporre i sensi di una viva e favolosa civiltà musicale è anche l’attenzione filologica, ancora più lodevole se si tiene conto che la registrazione risale a poco meno di trent’anni fa…Se allora si era trattato di una “prima assoluta”, nel giro di questi anni nuove versioni si sono aggiunte, ma quella diretta da Piva mantiene intatto il suo smalto.

Sergio Garbato

ORPHEUS, gennaio-febbraio 2008

….una notevole Opera del Galuppi allestita dal Teatro Sperimentale di Spoleto, diretta in modo eccellente da Franco Piva…I solisti…sono tutti estremamente competenti…, sostengono in modo più che piacevole i rispettivi ruoli, accompagnati dall’orchestra del Teatro i modo agile e vivace da Piva…

Operazione RISONANZE E RIFLESSI, 2010

Madrigale per archi op. 64(interventi pittorici di Barbara Novelli)   : Il linguaggio frantumato e drammatico del Piva ben descrive la Sarajevo distrutta….

Ricercare a dieci op. 65 (interventi pittorici di Vincenzo Rosati): La complessa stratificazione polifonica  degli archi va a cercare e “ ricercare” ciò che cela l’inquieta e nera matericità del Rosati…

Ultimo Tempo op.7; Recitativo e arioso op.10 (interventi pittorici di Maria Teresa Romitelli): Il pianoforte diventa analitico e scopre nel dettaglio i simboli spirituali della  Romitelli : una metafora  dell’anima   immersa nel grande dramma del Sacro .

Sandro Costanzi

Teatro.org

…Il Teatro Sociale l’ha proposta in forma di concerto con la prima ripresa assoluta in tempi moderni…Questo allestimento è anche un prezioso lavoro frutto di uno studio approfondito da parte del maestro Franco Piva che ne ha curato una importantissima edizione critica portata a nuova stampa proprio per l’occasione dalla casa editrice Ricordi. Grande il lavoro del maestro Piva che ha ridato lucentezza a questa partitura…Si è trattato di un evento storico, musicale e culturale unico, di grande rilievo…Il maestro Franco Piva è stato eccezionale alla guida dell’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta; la sua lettura filologica ha permesso di riscoprire queste pagine dense di melodie cariche di espressività preromantica…

Mirko Bertolini

IL GAZZETTINO, 20 marzo 2012

Il Teatro Sociale di Rovigo ha rivissuto il magico momento della sua inaugurazione, riproponendo al pubblico, per la prima volta dopo quel lontano 26 aprile 1819, “Adelaide di Borgogna”. Grande il valore dell’evento…grazie soprattutto alla straordinaria tenacia e capacità di Franco Piva…Lo stesso Piva ha realizzato l’edizione critica moderna della partitura e si è occupato della concertazione e direzione con la massima cura per i dettagli esecutivi, mettendo in risalto al meglio le particolarità interpretative e stilistiche dell’epoca…

Sofia Teresa Bisi

TUTTOGGI.info

Quotidiano online dell’Umbria

Pieno successo sabato 17 marzo al Teatro Sociale di Rovigo per l’esecuzione in prima assoluta in tempi moderni dell’opera di Pietro Generali “Adelaide di Borgogna”…, una coproduzione del Teatro Sociale di Rovigo e del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” di Spoleto… L’Opera, che era stata composta ed eseguita per l’inaugurazione del Teatro Sociale di Rovigo nel 1819, è stata restituita al pubblico, alla critica e agli studiosi…nell’esecuzione di sabato sera diretta da Franco Piva…L’esecuzione è stata accolta positivamente dal pubblico con moltissimi applausi e ripetute chiamate al proscenio degli interpreti…

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